
(di
Luciano
Fioramonti)
Carmen,
il
capolavoro
di
Georges
Bizet,
fu
all’
origine
di
uno
screzio
tra
Enrico
Caruso
e
Charlie
Chaplin
negli
anni
d’
oro
del
cinema
muto.
Il
momento
di
tensione
tra
il
grande
tenore
italiano
e
l’
inventore
di
Charlot
è
stato
ricordato
a
Venezia
nel
corso
delle
celebrazioni
che
il
Palazzetto
Bru
Zane
sta
dedicando
al
compositore
francese
per
i
150
anni
della
morte
anche
con
un
Festival
in
programma
fino
al
16
maggio.
La
vicenda
della
zingara
ribelle
è
la
sua
opera
più
famosa
di
Bizet
e
ha
lasciato
un
segno
anche
nella
storia
del
cinema
per
le
tante
versioni,
più
di
cento
e
per
la
maggior
parte
nella
prima
metà
del
Novecento.
Tra
queste
spicca
la
storica
pellicola
del
1915
di
Cecil
B.
DeMille
al
quale
si
ispirò
anche
Chaplin.
In
occasione
dei
cineconcerti
su
Bizet
proposti
dall’
Istituto
di
Musica
Romantica
Francese,
lo
storico
del
cinema
Marco
Bellano
ha
raccontato
che
Carmen
era
il
personaggio
ideale
per
le
attrici
che
all’
epoca
avrebbero
contribuito
alla
nascita
della
figura
della
diva,
da
Geraldine
Farrar
a
Theda
Bara,
Pola
Negri,
Dolores
del
Río,
Viviane
Romance
a
Rita
Hayworth.
A
proposito
della
Farrar,
cantante
lirica
che
fu
Carmen
anche
sul
palcoscenico,
pare
che
la
sua
esperienza
davanti
alla
macchina
da
presa
finì
per
influenzare
la
messinscena
operistica.
Dopo
il
suo
ruolo
per
DeMille,
in
una
ripresa
di
Carmen
al
Metropolitan
di
New
York
nella
stagione
1915-16
il
soprano
americano
avrebbe
adottato
una
recitazione
impetuosa,
applicando
quanto
aveva
appreso
sul
set.
Una
scena
in
cui
la
protagonista
fu
un
po’
brusca
con
una
delle
ragazze
provocò
la
reazione
di
Caruso,
che
interpretava
Don
Josè.
”Trucchi
da
Hollywood!
Dove
crede
che
siamo,
al
cinema?”
le
disse
il
tenore.
Geraldine
Farrar
non
si
scompose
minimamente,
anzi.
Sembra
che
in
un
momento
successivo
la
cantante
morse
una
mano
del
cantante
che
gli
aveva
stretto
il
polso.
Chaplin
avrebbe
voluto
voluto
vedere
Farrar
nel
ruolo
di
Carmen
al
Metropolitan
per
la
parodia
al
film
dMille
che
avrebbe
realizzato
nel
1916
ma
per
un
malessere
non
riuscì
ad
assistere
allo
spettacolo.
In
compenso,
gli
fu
offerta
una
recita
di
Rigoletto
con
Caruso.
Al
termine
della
rappresentazione,
il
regista
andò
nel
camerino
del
tenore,
anche
perchè
aveva
saputo
delle
parole
lusinghiere
che
aveva
avuto
nei
suoi
confronti,
definendolo “il
Caruso
dei
film”.
In
quell’
occasione,
però,
Chaplin
si
trovò
di
fronte
un
artista
altezzoso,
che
gli
dava
la
schiena
mentre
si
guardava
allo
specchio.
L’
attore
e
regista
attese
un
po’
poi
lanciò
la
sua
frecciata
velenosa
guardandolo
riflesso: ”Saluti
dal
Caruso
dei
film
al
Charlie
Chaplin
dell’opera
lirica!»,
e
se
ne
andò,
raccontando
poi, ”come
in
una
rapida
dissolvenza”.
Georges
Bizet,
autore
dell’opera
francese
oggi
più
rappresentata
al
mondo,
morì
a
36
anni
il
3
giugno
1875
e
non
poté
assaporare
il
suo
successo.
Secondo
la
leggenda
ad
essergli
fatale
sarebbe
stata
proprio
l’
accoglienza
mediocre
del
pubblico
verso
l’
opera,
rappresentata
per
la
prima
volta
all’
Opéra
Comique
di
Parigi
tre
mesi
prima.
Carmen,
osservano
i
promotori
di
Palazzetto
Bru
Zane,
fu
apprezzata
solo
in
seguito
perchè
Bizet ”apparteneva
alla
generazione
nata
nel
momento
della
fioritura
del
Romanticismo,
la
cui
missione
era
trovare
dei
modi
per
rinnovarlo
ma
il
pubblico
dell’epoca
non
era
ancora
pronto
a
seguirlo”.
Nel
novembre
2024
l’
Istituto
di
Musica
Romantica
Francese
ha
pubblicato
il
video
libro
di
Carmen
nell’
allestimento
della
prima
storica
rappresentazione
realizzata
nel
settembre
2023
al
Théâtre
des
Arts
di
Rouen
e
portarta
lo
scorso
gennaio
all’Opéra
Royal
di
Versailles
e
a
marzo
all’
Hong
Kong
Arts
Festival.
Bru
Zane
ha
pubblicato
quest’
anno
un
cofanetto
in
3
cd
dell’
integrale
delle
mélodies
del
compositore.
Nel
2025
al
Festival
di
Venezia
si
aggiungono
i
concerti
in
programma
da
maggio
a
luglio
nella
capitale
francese
nel
Festival
promosso
da
Palazzetto
Bru
Zane
Paris.
lazzetto
Bru
Zane
Paris.
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