L’ex
sindaco ‘sceriffo’
di
Treviso,
Giancarlo
Gentilini,
morto
giovedì
scorso,
si
conferma
politicamente
divisivo
anche ‘in
memoria’.
Ha
suscitato
forti
polemiche
nel
capoluogo
della
Marca
lo
sberleffo
messo
in
atto
dai
centro
sociali
che,
il
25
aprile,
hanno
riportato
in
piazza
una
panchina
verde
del
tutto
simile
a
quelle
che
proprio
Gentilini,
con
un
gesto
shock
per
l’epoca,
fece
togliere
nel
1997
per “non
far
bivaccare
i
migranti”.
Una
delle
tante
iniziative
e
dichiarazioni
provocatorie
che
contraddistinsero
il
lungo
mandato
di ‘Genty
(dal
1994
al
2003).
La
panchina
verde
è
ricomparsa
durante
il
corteo-alternativo
del
25
aprile
promosso
in
città
dal
Centro
sociale
Django
e
altre
realtà
antagoniste.
   
E’
stata
portata
in
corteo
dai
manifestanti
e
infine
lasciata
in
piazza
dei
Signori,
davanti
alla
Prefettura,
in
segno
di
rivalsa
contro
quello
che
gli
attivisti
del
Django
hanno
definito “il
sindaco
più
razzista
della
città”.
   
Proteste
e
sdegno
da
parte
dei
partiti
del
centrodestra,
Lega
e
Fratelli
d’Italia
in
testa. “Uno
spettacolo
volgare
e
grottesco

ha
commentato
il
sindaco
leghista
Mario
Conte

Nella
cerimonia
ufficiale
del
25
aprile
l’applauso
era
stato
unanime
e
sentito.
Tutti
hanno
riconosciuto
a
Gentilini
un
ruolo
da
protagonista
nella
storia
della
città”.
   

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