(ANSA) – VENEZIA, 05 MAG – Tornano leggermente a salire i numeri dei positivi in Veneto: nelle ultime 24 ore sono 745 (contro i 721 di ieri), mentre cala il numero dei morti, 12, 4 in meno di ieri. Il totale dei positivi raggiunge quota 414.972, quello dei deceduti 11.397. I ricoverati Covid sono 1.336, 28 in meno del dato precedente: 1.163 in area non critica (-23) e 173 (-3) in terapia intensiva.
    Per il presidente Luca Zaia “la curva del Covid è in costante calo in Veneto, bisogna evitare una nuova infezione. Resta in piedi il tema di piscine, palestre, teatri e ristorazione e quanto è ancora chiuso”.
    Prosegue a buon ritmo anche la campagna vaccinale, con 41.688 dosi somministrate ieri e il totale a quota 1.835.369. Le prime dosi sono state 31.753, per un totale di 1.271.901 (25,7% popolazione) mentre i cicli completati hanno raggiunto quota 563.468 (9.935 quelli di ieri), pari all’11,2%. La quota di over 80 con almeno una dose sale al 96%, quella dela fascia 70-79 al 75,2% e quella 60-69 al 38,4%.
    “L’attività vaccinale viaggia a grande ritmo – ha commentato Zaia – il mio invito è di aderire e che i 60enni accelerino prima che si passi alla fascia di età dei 50enni. L’invito è che chi non lo ha ancora fatto, ed è dai 60 anni in su, di prenotarsi prima che si vada oltre, perchè poi risalire la massa dei 50enni sarà più difficile. In magazzino abbiamo 190 mila dosi e ne dovrebbero arrivare domani 90 mila di Moderna, mentre ci sono aziende pronte a vaccinare rispettando le fasce di età non solo dei dipendenti ma anche di altre persone”.
    Restano ancora gli strascichi dell’audizione, ieri in Commissione consiliare, del settore sanità e dello stesso Zaia, con le polemiche sulla denuncia o meno della Regione al prof.
    Andrea Crisanti. “Non ne voglio più parlare – ha chiosato Zaia – l’ho detto 3-4mila volte e ho anche chiesto che mandino il mio verbale in Procura della Repubblica. Non ho altro da aggiungere su questa vicenda”.
    L’opposizione torna invece stamani sulla vicenda ribadendo che “molti dei nostri dubbi non hanno avuto risposta, resta una grande domanda irrisolta: cosa è successo in Veneto nella seconda ondata della pandemia? Speriamo che la Commissione di inchiesta faccia chiarezza. Saremmo degli irresponsabili – prosegue una nota congiunta delle minoranze – se non volessimo verificare se la scelta di utilizzare i tamponi rapidi negli ospedali è stata realmente opportuna, se le terapie intensive siano gestibili con l’attuale numero di anestesisti, se non volessimo approfondire i temi che anche oggi abbiamo posto in Consiglio e che abbiamo sollevato negli scorsi mesi”. In altre parole, “se non ci interessasse conoscere i motivi per cui tra ottobre e marzo sono quadruplicati i morti rispetto alla prima ondata, 8.282 vittime anziché 2.199, pur con una migliore organizzazione ospedaliera e territoriale e in presenza dei dispositivi di protezione individuale. Il Governatore ha rifiutato sistematicamente il confronto e non ha dato risposta a molte nostre richieste di dati e informazioni. Ora è doveroso che Zaia risponda politicamente delle sue scelte”, concludono.
    (ANSA).
   

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