
L’azienda sanitaria Ulss n.2, di Treviso, ha introdotto tra le attività della Terapia intensiva neonatale percorsi di musicoterapia volti, secondo le aspettative, a favorire le prime fasi di vita di bambini nati prematuramente. L’obiettivo principale è creare un ambiente sonoro più fisiologico e meno stressante, simile all’ambiente intrauterino.
Gli incontri vengono eseguiti direttamente dalla musicoterapeuta alla culla del neonato oppure, con il coinvolgimento dei genitori, in una saletta dedicata.
Il progetto prevede l’utilizzo di strumenti specifici come il “gato box”, usato per aiutare a regolarizzare il ritmo cardiaco attraverso la percussione, l'”ocean-disc”, un disco contenente piccole sfere che, muovendosi, ricreano il suono e la vibrazione dei fluidi intrauterini, utile per stabilizzare il respiro o durante la transizione al sonno, o anche l’ukulele.
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