
“Viviamo quotidianamente esperienze di fatiche di parte della nostra gioventù, di malessere psicologico e spirituale, di fragilità che troppo spesso sfocia in episodi di violenza, di aggressività e bullismo, di autolesionismo, di chiusura nelle proprie case fino a epiloghi più tragici e disperanti. I dati raccolti dalle ricerche sociologiche ci parlano dell’aumento dei disturbi di ansia, di depressione tra le fasce più giovani della popolazioni e le statistiche registrano, sempre in queste fasce di età, un dato preoccupante: il primato del suicidio tra le cause di morte tra i giovanissimi e giovani in Europa e anche in Italia”. A dirlo il Vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla durante la tradizionale cerimonia della Madonna dei Noli, in piazza Garibaldi a Padova. Il vescovo della Diocesi di Padova ha dedicato larga parte del suo discorso pubblico al malessere giovanile, che si è manifestato in città con numerosi episodi al centro di cronache cittadine a più riprese.
“Sono situazioni che ci interrogano come istituzioni tutte – ha proseguito Monsignor Cipolla -, dalla Chiesa alla scuola, dalle pubbliche amministrazioni alle forze dell’ordine, e come persone e famiglie. Insieme cogliamo il malessere che alberga in parte della nostra gioventù e cerchiamo di capirne le radici e di individuare possibili forme di aiuto e di sostegno È indubbio che viviamo un tempo complesso, difficile, dove le sollecitazioni esterne sono molte e altrettanti sono i timori per il futuro; è un tempo in cui percepiamo una crisi evidente di quei valori che ci fanno sentire parte di una comunità, che fanno da collante per un vivere civile sereno. Riguarda tutti, giovani e adulti, ma le conseguenze vengono a rendere fragili i giovani e i giovanissimi. Siamo anche capaci di cogliere dei fattori di responsabilità: la dipendenza dai social, la mancanza di tempo nelle famiglie, le conseguenze dell’isolamento dovuto alla pandemia, l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, il crollo di un senso civico che purtroppo non ha età e ci riguarda un po’ tutti, la mancanza di adulti significativi che accompagnino la crescita di queste generazioni”.
La soluzione secondo il Vescovo Cipolla sta “prima di tutto a noi adulti, agenzie educative e istituzioni trovare strade nuove, alleanze e nuovi linguaggi per dialogare con quella gioventù fragile, in cerca di una propria identità, spaventata dall’insuccesso, che rincorre idoli effimeri; che preferisce isolarsi davanti a uno schermo piuttosto che entrare in relazione; sta a noi ricostruire una fiducia che sembra sempre più sfilacciata, trovare il modo per metterci in ascolto efficace e cogliere nella loro aggressività un grido d’aiuto.
Sta a noi recuperare autenticità e testimonianza. ‘La vita viene destata ed accesa dalla vita’ diceva Romano Guardini ed educare significa dare ad un giovane coraggio verso se stesso”.
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