Oltre ottanta iniziative culturali e scientifiche, tra cui quattordici convegni e conferenze, ventotto appuntamenti musicali, trenta occasioni formative online e in presenza, nove incontri speciali riservati ai Cini Ambassador. Il Consiglio Generale della Fondazione Giorgio Cini, riunito l’1 dicembre, ha approvato il programma delle attività per il 2026.
    Sarà un anno di grandi mostre con la quarta edizione di Homo Faber, i nuovi Quaderni di San Giorgio e un percorso tematico che coinvolgerà tutti gli Istituti e i Centri di ricerca: ‘Longevity’.
    Di carattere interdisciplinare , il progetto Longevity arriva dopo aver affrontato nel 2025 il tema del rapporto tra Democrazia e Pandemie.
    Dieci incontri di approfondimento e un simposio internazionale di tre giorni, dal 19 al 21 novembre 2026, scandiranno il percorso tematico sulla longevità e rifletteranno sull’allungamento della vita.
    “Mai come oggi il tema della longevità ha occupato il dibattito pubblico e suscitato tanto interesse – spiega Daniele Franco, direttore scientifico della Fondazione – La consapevolezza odierna che non solo singoli individui ma intere società stanno invecchiando e che la durata e la qualità della vita degli anziani stanno via via migliorando, assieme all’incertezza su quale sia il limite ultimo alla durata della vita, inducono a riflettere sulle implicazioni di questo processo”.
    Nel 2026, riprende la pubblicazione degli storici Quaderni di San Giorgio, a quarant’anni dall’ultimo volume. I documenti verranno resi disponibili anche in formato digitale.
    “L’orizzonte progettuale contempla un lavoro sempre più in sinergia tra Istituti e Centri, per rafforzare la cooperazione tra discipline e per generare contenuti che abbiano risonanza internazionale” sottolinea Gianfelice Rocca, presidente della Fondazione. Sarà promossa una riflessione sul ruolo del Gruppo dei sette principali paesi occidentali (G7) a 40 anni dalla riunione dei capi di governo alla Fondazioni sull’isola di San Giorgio. Tra le iniziative: una riflessione sul futuro dei musei d’arte, la preparazione di una grande mostra che valorizzi il patrimonio fotografico di Tiziano Terzani, custodito presso la Fondazione.
    L’Atlante Linguistico del Mediterraneo (ALM) verrà studiato nell’ambito di un progetto congiunto con l’Università Ca’ Foscari Venezia e con l’Istituto di Sistemi Complessi del Centro Nazionale delle Ricerche mediante l’applicazione software di intelligenza artificiale.
   

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