(ANSA) – VENEZIA, 22 FEB – Punta tutto sulla campagna vaccinale il Veneto per uscire dalla tenaglia del Covid, ma le consegne sono insufficienti e, per ora, la complessa ricerca di strade legali per acquistare dosi extra Ue non hanno prodotto risultati. Eppure la Regione potrebbe spingere sull’acceleratore, fino ad arrivare, con i medici di base, a 45-50mila somministrazioni alo giorno, ha detto oggi il presidente Luca Zaia. “Resto dell’idea – ha aggiunto – che una regione covid-free possa tornare sui mercati molto prima degli altri, oltre a mettere in sicurezza la salute dei cittadini”.
    Anche per questo Zaia, nell’incontro Governo-Regioni di ieri sera per discutere del nuovo Dpcm, ha insistito nell’auspicio che il premier Mario Draghi, grazie alla sua riconosciuta autorevolezza, “possa dare una mano all’Italia per fare rimpinguare le scorte di vaccini. Tutti i presidenti di Regione hanno sottolineato la necessità di proseguire con le vaccinazioni, che sono la luce fuori dal tunnel”.
    Intanto è tornata a scendere la curva dei nuovi contagi Covid, con 509 positivi al virus nelle ultime 24 ore. Si è abbassato anche il numero dei decessi, 9 rispetto agli 11 di ieri. Sono però pesantissimi i numeri dell’epidemia a distanza di un anno dai primi contagi di Vo’ Euganeao, il 21 febbraio 2020: sono 327.016 le persone rimaste infettate dal virus SarsCov-2 in Veneto. Un ottenuto con oltre 7 milioni di tamponi (tra molecolari e antigenici) effettuati da quella data.
    Zaia ha infine fatto il punto sul problema varianti: sono 17 quelle sequenziate finora dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie; la loro incidenza in regione è del 17,8%. (ANSA).
   

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