(ANSA) – CHIAMPO (VICENZA), 05 MAG – Riciclare batterie agli ioni di litio e nichel-metallo idruro (NiMh) arrivate a fine vita, ricavandone ossidi destinati alla raffinazione dei metalli e pigmenti inorganici, è il processo brevettato dalla Spirit Srl di Chiampo (Vicenza) e certificato tramite Fòrema, ente di formazione di Assindustria Venetocentro, presso Echa, l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche.
    L’idea è stata sviluppata dal titolare dell’azienda vicentina, Angelo Forestan. Il procedimento di riciclo riguarda le batterie, solitamente utilizzate per smartphone e tablet, ma anche nelle biciclette e auto elettriche, che vengono scaricate, selezionate, aperte e suddivise nei vari componenti. Nel processo vengono poi separate polveri catodiche composte da ossidi di metalli (cobalto, nichel e miste), che diventano le basi inorganiche da cui vengono ricavati smalti per la colorazione delle piastrelle.
    L’impianto della Spirit Srl riesce attualmente a trattare 10 tonnellate di batterie agli ioni di litio in un mese, ed ntro fine anno punta ad arrivare a 40 tonnellate. Il riciclo permette di recuperare l’80% della massa di ciascuna batteria, ricavandone polveri di metalli come rame e alluminio.
    I benefici sono due: da un lato si riutilizzano le batterie che altrimenti andrebbero a finire in discarica, dall’altro si producono polveri di metalli e metalli riducendo la loro estrazione da miniere presenti nei paesi africani come la Repubblica Democratica del Congo. (ANSA).
   

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